Convegno Card Puglia 26 febbraio 2016 TARANTO DEMENZE, DISTRETTO E TERRITORIO: COSTRUIAMO LE ALLEANZE

Convegno Card Puglia 26 febbraio 2016

TARANTO DEMENZE, DISTRETTO E TERRITORIO: COSTRUIAMO LE ALLEANZE

RAZIONALE 
La demenza è definita come condizione caratterizzata da un significativo declino prestazionale in uno o più domini cognitivi (attenzione, apprendimento e memoria, linguaggio, funzioni percettivo-motorie, cognizione sociale) rispetto ad un precedente livello prestazionale, tale da compromettere l’autonomia nelle attività della vita quotidiana.
Il numero dei soggetti affetti da demenza è in crescente aumento nella popolazione generale, e nel Rapporto congiunto tra Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e Alzheimer’s Disease International (ADI), la demenza è stata definita “una priorità mondiale di salute pubblica”. Secondo i dati più recenti sono oltre 46 milioni le persone affette da demenza in tutto il mondo e più di un milione nella sola Italia. La Malattia di Alzheimer, la forma più frequente, rappresenta il 50-60% di tutte le demenze. Secondo alcune proiezioni, i casi di demenza potrebbero triplicarsi nei prossimi 30 anni nei paesi occidentali. 
Il maggior fattore di rischio associato all'insorgenza delle demenze è l'età e l'Italia è uno dei paesi con la più alta presenza di anziani. 
La connotazione per le demenze di tematica ad alta complessità assistenziale ed organizzativa deriva tuttavia anche dall’ampio ventaglio di problematiche e di bisogni che vengono espressi dai pazienti e dai loro familiari durante tutto il decorso della malattia, a partire dalle strategie di prevenzione (ad es. controllo dei fattori di rischio cardiovascolari) e dalle metodiche per la diagnosi tempestiva (con particolare attenzione alle forme ad esordio precoce), passando quindi all’approccio terapeutico farmacologico e non farmacologico (nutraceutica, stimolazione cognitiva, approccio ‘protesico’ globale) ed alle problematiche assistenziali, fino alle fasi più avanzate di complessità clinico-assistenziale legate alla comparsa dei disturbi del comportamento, delle comorbilità e della condizione di terminalità.
Ciò detto è inevitabile che l’approccio di sistema in tema di demenze sia rappresentato dalla completa costruzione e dal reale funzionamento della rete integrata dei servizi socio-sanitari, nonché dalla elaborazione e dal coordinamento di percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) dedicati alle demenze all’interno di tale rete. Ancora oggi tuttavia elemento di criticità è costituito proprio dalla scarsa integrazione tra servizi sanitari e sociali, a conferma delle difficoltà che ancora si incontrano nel perseguire tale obiettivo prioritario, per il quale il distretto socio-sanitario deve assumere un ruolo strategico, con particolare riferimento alle funzioni PUA/UVM. 
La Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Autonomie Locali, in data 30 ottobre 2014, ha approvato l'accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome sul documento "Piano nazionale demenze - Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze".
Il Piano intende migliorare la capacità del SSN nell'erogare e monitorare i servizi attraverso la razionalizzazione dell'offerta e l'uso di metodologie di lavoro basate soprattutto sull'appropriatezza delle prestazioni erogate e sulla forte integrazione socio-sanitaria; ciò al fine di rendere quanto più omogenea l'assistenza, con particolare attenzione al principio di prossimità delle cure ed alla gestione delle condizioni di fragilità e/o vulnerabilità socio-sanitaria. 
Parimenti viene sottolineata la necessità di valorizzare ed incentivare le opportunità a bassa soglia e ad alta capacità di contatto per il sostegno informale, oltre che formale, alle persone con demenza ed ai loro familiari (Associazioni dei familiari, Caffè Alzheimer, Meeting Center o altre iniziative sul territorio di provata efficacia).

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